PERCHE’  E’ NATA  L’ A.I.T.E.

 

Non si può certo negare che, per quanto riguarda automobili e moto, in Italia, vi sia da sempre un’assidua passione; tutto ciò ha portato, nel corso dell’evoluzione motoristica, alla nascita di varie Associazioni, collezioni, musei, sodalizi ed eventi in genere, per la raccolta e la salvaguardia di questa o quella marca automobilistica o motociclistica.

Al contrario, per i camion e per gli autobus, non si può dire lo stesso. Forse perché questi veicoli sono sempre stati concepiti solo ed esclusivamente come   mezzi da lavoro ingombranti, scomodi e lenti, quindi, ripudiati dai collezionisti, che prediligono senz’altro la sportività e la velocità delle due e delle quattro ruote.

Solo in tempi recenti è sorto un reale interesse verso il recupero, la salvaguardia e la riscoperta di autocarri e corriere. Perciò, proprio con questo intento, è nata l’A.I.T.E., ossia dare la possibilità a chi, pur essendo avanti con gli anni ed avendo visto od utilizzato nella sua vita autocarri ed autobus, conservi intatto il desiderio di rivederli nuovamente in azione su strada, anche se per poche ma intense occasioni. Invece, a chi è più giovane ed è animato dalla curiosità e dall’interesse di voler scoprire e comprendere come si trasportavano merci  e persone nel passato, l’associazione offre un’opportunità da non lasciarsi assolutamente sfuggire.

La scelta della città di Tortona come sede dell’Associazione altro non è che il dovuto omaggio alla “Capitale dell’Autotrasporto”; una definizione coniata ad arte dagli addetti ai lavori per premiare una città che è stata il crocevia delle più importanti rotte commerciali, allorché si era più giovani, la gente era diversa, il lavoro aveva un senso e tutto sommato si stava meglio. Così nel Maggio del 2006 il nostro Presidente ed un gruppo di amici vi hanno organizzato un indimenticabile raduno che ha visto protagonisti più di 50 mezzi tra autocarri, autobus ed altro ancora. Ed è proprio di lì che siamo ripartiti allorché si è deciso di fondare l’Associazione Italiana Trasporti d’Epoca (A.I.T.E.).

L’obiettivo che sta in cima alle aspirazioni dell’A.I.T.E. è quello di riuscire  in futuro a realizzare un museo permanente dove ricoverare ed esporre almeno quelli che sono stati i modelli più significativi tra gli autocarri e gli autobus che hanno circolato in Italia. 

Non è facile reperire autocarri ed autobus d’epoca da poter poi restaurare e far rivivere in tutto il loro antico splendore, poiché questi veicoli, fino a pochi anni fa, una volta terminata la loro attività venivano quasi sempre inesorabilmente destinati alla fiamma ossidrica. Tuttavia, proprio per evitare che gli errori del passato si ripetano anche in futuro, l’A.I.T.E. si adopererà in tutti i modi possibili per divulgare, ad un pubblico sempre più ampio, la cultura ed il rispetto della storia dei trasporti.

 

 

 

IN VIAGGIO VERSO…. IL MUSEO NAZIONALE

 

Se cercate di capire quale possa essere la spinta emotiva che conduce un appassionato di camion o di autobus a compiere il grande passo che lo separa dal collezionista, probabilmente avrete la sensazione di trovarvi di fronte al classico personaggio da lettino dello psicoanalista.

Vi sembrerà tutto così inspiegabile, specie se considerate il mondo dei trasporti come una realtà popolata da strani individui, sovente fatti oggetto di una critica feroce, che finisce esclusivamente per alimentare leggende e dicerie spesso fuorvianti.

Poi un giorno, magari per pura casualità, vi potreste trovare nel bel mezzo di un raduno di veicoli storici e rendervi finalmente conto di come stiano realmente i fatti, ovvero scoprirete le meraviglie di un ambiente e di una passione che dall’esterno difficilmente possono essere compresi appieno.

A tal proposito potrebbe esservi di grosso aiuto la lettura di due autentici capolavori sulla vita e sul mestiere dei camionisti, ovvero “Macchina e rimorchio” e “Profumo di nafta”, una delle poche voci fuori dal coro dei luoghi comuni e delle maldicenze preconfezionate. Sarà anche per questo che il loro autore è tra gli artefici della nascita dell’A.I.T.E. : semplicemente ha seguito il cuore e si è lasciato comandare.

Un lungo viaggio che, grazie soprattutto a quanti vorranno condividere il nostro progetto, speriamo un giorno possa portarci a realizzare un Museo Nazionale ove raccogliere i migliori esemplari ed i cimeli più significativi per chi vuole testimoniare la storia dei trasporti.

Ci sono scelte nella vita che non portano guadagno ma regalano altre soddisfazioni: quelle stesse che vorremmo offrirvi ogni qual volta sarete nostri graditissimi visitatori.

 

 

 

PERCHE’ ....... ISCRIVERSI ALL' A.I.T.E.

 

Nel nostro paese i camion e il loro mondo non sono amati e non lo sono mai stati. C’è diffidenza, a volte persino odio e comunque, sempre molta ignoranza sia nei riguardi del mezzo in sé che verso i camionisti.....questa è la realtà. 

In questo quadro essere appassionati di camion non è facile, sia per chi li possiede, che per chi semplicemente li ama così  per passione e niente altro.

E’ difficile riuscire a mantenere questi camion d’epoca ed organizzare manifestazioni in proposito, perché la burocrazia ostacola in mille modi la loro immatricolazione, circolazione, il mantenimento stesso e pone barriere a volte insuperabili per quel che riguarda gli spostamenti degli stessi; senza parlare dei costi da sostenere. 

Quando però si riesce ad organizzare una di queste manifestazioni la gente accorre e si sofferma davanti ai camion d’epoca, commenta,  discute, soprattutto ricorda. Ricorda un tempo che non c’è più, ricorda persone, come i camionisti di una volta, di cui purtroppo si è perso lo stampo e ricorda se pur confusamente i camion e gli autobus che in gioventù ha visto circolare, insomma i “nostri vecchietti” suscitano sempre interesse e commozione. 

Gli appassionati sono molti e il loro numero cresce continuamente, soprattutto tra i giovani, ci si trova così con due generazioni a confronto quelle che i camion di cui si parla li hanno visti nascere e  dall’altra quelle che per ragioni di età non hanno mai visto su strada un 634, un’Alfa Romeo e tanto meno un Isotta Fraschini. 

Per un amante di camion questi rappresentano la storia, rappresentano un patrimonio che sta alla base dello sviluppo dei camion e degli autobus moderni, ed è un peccato non conservare e custodire gelosamente la storia.

Può un appassionato di musica rock fare a meno dei Beatles, dei Rolling Stone o dei Pink Floyd, anche se è nato negli anni 80 - 90 e non li ha mai visti suonare? No! Così come un appassionato di camion, nato negli stessi anni, non può prescindere dal 682, dal 690 e/o dal Super Orione.

 C’è una associazione, l’ A.I.T.E. (Associazione Italiana Trasporti d’Epoca) che offre la possibilità di poter ammirare, ogni tanto, molti dei gioielli del passato, per la gioia di chi li aveva conosciuti e per l’interesse di chi magari ne ignorava l’esistenza, perché tra i soci dell’A.I.T.E. c’è chi i camion li conserva, li restaura dopo averli cercati in ogni angolo dello Stivale, e poi li esibisce nelle manifestazioni che organizza  con grande fatica, lo ripetiamo, ma anche con grande soddisfazione.

 L’A.I.T.E. non fa solo questo, ma si propone di fare ogni cosa che serva a conservare la storia e la memoria di questi mezzi con pubblicazioni, foto, libri e quant’altro serva per soddisfare una passione che la maggior parte della gente può non condividere.

Questo è un mondo abbastanza circoscritto, e per poter proseguire dobbiamo aiutarci fra di noi senza contare su nessuno.

L’Associazione è giovane e, per questo, merita di essere sostenuta per crescere, migliorare ed offrire sempre di più . Chiediamo quindi che gli appassionati si stringano attorno a noi per coltivare la nostra passione, per essere sempre di più e non ognuno per sé o al massimo fra quattro, cinque amici che si scambiano qualche foto rubata qua e là. Solo così potremmo effettivamente sapere quanti siamo, quanto valiamo e quanto siamo capaci di fare.

 ISCRIVETEVI, DATE FORZA ALLA NOSTRA PASSIONE, stiamo tutti insieme e sosteniamo chi conserva questi tesori, non accontentiamoci di stare alla finestra, come quelli che sui siti internet scaricano solo foto non mandandone mai, partecipiamo, agiamo, confrontiamoci.

Certo, 40 euro all’anno (50 solo per il primo), sono una cifra non indifferente che può far desistere  ma noi vi assicuriamo che non ve ne pentirete.

Riuscire a conservare una parte di storia è sempre un vanto quindi CREDIAMOCI, MERITIAMO DI ESSERE UN NUMEROSO GRUPPO.